Il Covid 19 sta influenzando molti aspetti della nostra vita, incluse le previsioni economiche che, nel corso del 2020, sono state molto più imprecise e ingannevoli rispetto agli anni precedenti. La pandemia ha infatti accelerato trasformazioni economiche e finanziarie che non potevano venire considerate dai modelli econometrici che per funzionare necessitano di scenari stabili.
Questo rende difficile conciliare previsioni di breve con scenari di lungo termine.
Come se non bastasse, un altro grande fenomeno sta amplificando la distorsione del quadro economico e finanziario ed è l’effetto, sostanzialmente imprevedibile, delle iniezioni di liquidità da parte delle Banche Centrali che trasformano in rallentamenti molto modesti o congestioni temporanee punti di inversione anche significativi.
Finché, ovviamente, qualche evento o anche nessun evento tangibile farà scivolare i mercati, recuperando in un colpo correzioni che distribuite in modo normale avrebbero dato origine ad una crescita più armoniosa dei mercati.
Ma non siamo noi quelli che hanno il potere di modificare gli andamenti di borsa secondo i nostri desideri, magari!
Possiamo solo formulare scenari basati sulle nostre conoscenze e previsioni, scenari utili anche quando sono sbagliati proprio perché ci dicono dove siamo e dovremmo potremmo trovarci nel futuro.
In termini marinari si dice: fare il “punto nave”, ovvero, siamo in mezzo al mare, ma dove esattamente?
Cominciamo con il Covid 19, il singolo evento che più di tutti potrebbe modificare gli scenari
Da un punto di vista economico/finanziario, è probabile che i prossimi anni certificheranno una reazione spropositata ad un evento che più volte ha colpito la razza umana senza provocare grandi sconvolgimenti. Molte volte non ce ne siamo praticamente neanche accorti come durante l’epidemia di asiatica nei primi anni ’60 che pure ha colpito prevalentemente i bambini piccoli.
Il grafico precedente, che mostra i casi giornalieri di Covid 19 nel mondo, ci dice chiaramente che il virus ha attraversato tre distinte fasi di crescita esponenziale e conseguente plateau e che adesso siamo nel terzo plateau. Nulla, se non l’ottimismo, ci dice che non ce ne sarà una quarta (e una quinta…), notiamo solo che questa volta il picco sembra essere discendente e non stabile come in febbraio e aprile.
Forse più incoraggiante è l’andamento dei decessi collegati al Virus, che è anche un dato più significativo. Se infatti è oramai certo che il numero effettivo di contagiati globale è fortemente sottostimato, il numero dei morti è invece un indicatore più affidabile.
Dal grafico sopra vediamo che i decessi sono sempre diminuiti dal picco dello scorso aprile, nonostante i casi giornalieri siano più che triplicati. Stessa cosa per i malati gravi globali, che dal picco di aprile sono sempre diminuiti.
Se fossi un virologo, che non sono, osserverei come il Covid 19 stia passando dalla fase pandemica a quella endemica, ma non lo sono e non lo dico.
I dati sembrano però indicare che questa è la tendenza e, dovesse questa interpretazione rivelarsi corretta, forse la situazione economica non è poi così male.
Se l’economia si rivelasse più forte (resiliente in italiano moderno) del previsto, forse anche i mercati finanziari potrebbero non essere cosi sopravalutati come potrebbe sembrare.
Il secondo evento di forte impatto sui mercati è l’elezione del Presidente USA tra pochi mesi.
Non ne facciamo una questione di simpatia o meno per il signore in sovrappeso dai capelli gialli, ma consideriamo che il suo oppositore è la versione USA del nostro Bertinotti che al pari suo dice belle cose e socialiste ma totalmente irrealizzabili.
Una vittoria di Joe Biden non verrebbe probabilmente presa bene dai mercati finanziari.
L’ultimo punto riguarda la politica monetaria e finanziaria portata avanti dalle Banche Centrali.
Come spesso accade, gli USA hanno fatto il primo passo ed è probabile che anche le altre Banche si uniformeranno. Verranno immessi ancora più soldi nelle economie, abbandonando l’obiettivo del mantenimento a zero dell’inflazione.
Maggiore inflazione renderà più gestibile il debito pubblico che potrà aumentare generando un aumento dei posti di lavoro, delle borse, degli immobili (per motivi demografici non in Italia) e quindi del PIL.
Questa catena di eventi rimane veleno per i tedeschi e loro sodali…ma chissà……
Ci eravamo lasciati i primi di agosto con una previsione di storno importante che non è avvenuta: non significa che non ci sarà.
Recrudescenza del Covid 19 a parte e facendo attenzione allo storno di borsa, le prospettive non appaiono poi così fosche come ce le dipingono da molte parti.
Maurizio Morolli
31 agosto 202