Buongiorno a tutti,
adesso che siamo più o meno tutti forzatamente chiusi in casa, spegniamo la televisione un minuto e facciamo qualche riflessione.
1) A costo di andare contro il pensiero comune, non stiamo affrontando la prova più difficile dell’umanità. È una pandemia simile a tante altre, sicuramente meno pericolosa di altre e che affrontiamo con un sistema sanitario globale infinitamente migliore di quello degli anni ’70 quando una epidemia di influenza asiatica (un coronavirus anche allora) causò 5.000 decessi e il contagio di 13 milioni di persone solo in Italia.
(Guardate il servizio della RAI di allora, dura poco ed è molto interessante
https://www.raiplay.it/video/2020/03/Frontiere—Coronavirus-Asiatica-del-1969-In-Italia-5000-morti-e-13-milioni-a-letto-d93814e9-3b14-4e5c-8b41-e0eaa87f7cd0.html )
2) A differenza degli anni ’70 quando si poteva far poco oltre a stare a letto con un brodino di pollo e le informazioni non giravano come adesso, entro fine settimana in tutta Europa, in modo coordinato, i vari governi annunceranno delle manovre di quarantena o “social distancing” come quelle implementate in Italia.
Il primo potrebbe essere Macron stasera alle 20.00 e poi la Germania. Altri stati attenderanno il fine settimana per gli annunci: è il periodo in cui le persone sono più attente e ci sono 48 ore di tempo per parare colpi di paranoia sociale.
3) Oggi la Banca Centrale Europea annuncerà un taglio di tassi e altre forme di supporto all’economia.
Per la settimana prossima arriverà una risposta, sempre coordinata, a livello europeo tra i ministri delle finanze, la FED americana taglierà i tassi di 50-75 bp e annuncerà la ripresa del QE ufficiale.
Le banche centrali inietteranno liquidità nell’ordine di migliaia di miliardi, insieme alle azioni di governi di stimoli fiscali.
Si riunirà molto presto un G20 di emergenza in videoconferenza stile 2008/2009.
4) Gli Usa ritarderanno a far partire le loro misure di quarantena, e questo produrrà una diffusione dell’epidemia. Ancora oggi ci si limita a vietare eventi con più di 500 persone!
Gli Usa potrebbero risultare il paese con maggiore letalità in percentuale (letalità = morti su totale infetti, mortalità = morti su totale popolazione).
Questo atteggiamento spavaldo potrebbe costare la Casa Bianca a Trump.
Non so molto di virus e immunologia, ma qualche esame di statistica e matematica l’ho dato. La tabella sotto ci fa vedere quanto effettivo sia la quarantena, che vige oggi in Italia, nel fermare i contagi. Negli USA si fanno ancora i concerti mentre in Francia si è battuto il record mondiale di partecipanti vestiti da Puffi solo due giorni fa.
E rompono le scatole a noi!
La figura sotto ci fa invece vedere l’incremento dei contagi dal giorno che ne vengono scoperti più di 40 (giorno 0). Da un punto statistico, che non viene contestato neanche dagli immunologi, la pandemia si sarebbe arrestata da sola. Magari non in 2 mesi come sta succedendo in Cina grazie alle misure intraprese, ma avrebbe avuto il suo decorso e si sarebbe fermata.
Qual’è il problema allora?
Oltre al panico da sovra esposizione ai media, il problema deriva dalla mancanza di letti in ospedale. Anni e anni di sanità pubblica gestita con criteri privatistici ha portato i posti letti a non essere pensati per casi come questo.
Da un punto di vista finanziario è corretto, pensate al Comune di Roma che compra 20 spazzaneve per una nevicata ogni 20 anni.
Da un punto di vista di salute pubblica ovviamente no.
Ma avremo tempo di sentirne delle belle sull’argomento nei prossimi mesi.
4) Trump ha sospeso i voli dall’Europa (ma no a quarantene, ha detto).
L’impatto sui mercati è più difficile da prevedere, possono arrivare delle ondate di panico non indifferenti.
D’altra parte, una risposta coordinata sui tre fronti, quarantene, aiuti fiscali e liquidità fornita dalle Banche Centrali, può produrre rialzi impressionanti.
L’ultima crisi finanziaria, quella del 2008, seguì l’andamento mostrato nel grafico sotto, un minimo (ma -40% dai massimi) e due mesi di forti su è giu.
Dopodiché partì il più grosso rialzo dei mercati della storia che è durato sino a ieri.
Difficile prevedere il punto di minimo, e a che livello, ma venerdì 20 marzo sembra essere un buon candidato, con la scadenza dei contratti futures e opzioni su indici e azioni.
5) Cosa facciamo, oltre a spegnere la tv e approfittarne per leggere un bel libro?
Dal picco di tre venerdì fa, i mercati azionari mondiali hanno perso il 25%, il petrolio il 50% (e poi non venite a dire che i mercati non sono manipolati) e i tassi sono scesi ancora di più sotto lo 0.
Negli ultimi 20 anni, vediamo che una situazione simile si è già verificata tre volte, le Due Torri nel 2001, il commento di Greenspan ai tempi del fallimento di Lehman Bros e un “inspiegabile” crollo azionario nell’agosto 2015.
Tralasciamo quest’ultimo perché dovuto con tutta probabilità ad un errore tecnico, osserviamo che i mercati finanziari hanno una crisi seria ogni 10 anni. La discesa è più o meno del 40% (oggi siamo già oltre il -25%).
Poi parte sempre una forte risalita che non solo copre la perdita ma moltiplica i guadagni di molte volte.
Non dimentichiamoci che il rendimento medio azionario dal 1870 ad oggi è pari all’8%.
Adesso che più o meno tutte le cattive notizie sono uscite (incluse le cavallette) e i mercati ne hanno tenuto conto, stiamo attenti alla prima notizia positiva che potrebbe significare la fine della crisi.
Potrebbe essere quando il numero di contagi in Italia, primo paese fuori dalla Cina ad aver preso provvedimenti seri, comincerà a calare sotto al numero delle guarigioni. Se le proiezioni sono corrette, questo dovrebbe accadere tra il 20 e 30 marzo. Gli altri paesi si convinceranno che le misure di quarantena stanno funzionando, o le implementeranno se non l’hanno già fatto.
Non ci sarà più l’emergenza ospedali e cominceremo a discutere di ripresa economica.
Sarà il momento di cominciare a comprare i saldi di fine crisi.
Saluti a tutti